Luoghi Comuni


In passato, quando ero molto confuso e pendente all'ateismo, mi sono sempre domandato del perché di tanti paradossi nella Chiesa e del perché quest'ultima non rispecchiasse il Gesù che conoscevo dagli insegnamenti ricevuti (catechismo, religione, vangelo, etc,) e visto che nessuno sapeva darmi una spiegazione convincente, (oltre che anche per pigrizia) e visto anche l'operato di molti "addetti ai lavori", mi convinsi sempre di più ad un fantomatico e terribile inganno protratto dalla Chiesa fino ai nostri giorni e della speculazione economica del Vaticano nei confronti dei suoi discepoli. Così, come accennato sopra, decisi di abbandonare tutto, e di poter abbattere ogni verità conosciuta di molti cristiani "comuni" sulla realtà dei fatti della Chiesa e del suo operato. Bene, voi non ci credereste mai, invece di trovare risposte in questo senso, e quindi allo scardinamento delle fondamenta della Chiesa, mi portò, mia sorpresa, a una serie di eventi che mi fece riflettere su tutta la faccenda e rivedere tutti gli aspetti negativi da altri punti di vista, così vidi che tutti i punti deboli che avevo trovato, via, via, nel tempo, ben presto diventarono i suoi punti forti, quasi inattaccabili. Vediamo se posso con il mio piccolissimo contributo cercare di smuovere le vostre coscienze.
Piccola premessa: Ovviamente il paradosso per essere considerato tale, deve mostrare una divergenza, un contrasto, alle parole di Gesù e i suoi insegnamenti in relazione all'operato della Chiesa.

Prendiamone uno a caso o forse quello che poco tempo fa fu anche in TV.

CITAZIONE:
"...Io non credo nella Chiesa perché i preti so tutti pedofili..."

RISPOSTA:
Se bene concordiamo tutti sul fatto che ci sono questi nostri fratelli che hanno perduto la retta via, è anche pur sempre vero che ne sono una minoranza rispetto alla collettività dei sacerdoti che sono presenti nel mondo, ma con questo non intendo assolutamente giustificare le loro azioni, e per la legge italiana è giusto che paghino i loro errori, benché per la legge Divina, lo sappiamo anche consciamente che bisogna sempre perdonare, incondizionatamente, proprio come ci dice Gesù stesso (Vangelo di Matteo 6, 14-15) 14 Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; 15 ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.
Quindi, se vogliamo giudicare Dio per l'operato dalla sua Chiesa nel caso specifico, non possiamo farlo, poiché se Gesù stesso ci dice di perdonare tutti, questo fatto non rientra nel paradosso, in quanto Gesù non ha posto limiti al perdono, e quindi sa già che in errore possono incappare anche tutti o alcuni dei suoi ministri. E poi, se andiamo ad approfondire, con il termine Chiesa si esprime la collettività e visto che in questo caso non è la Chiesa a sbagliare, ma solamente una minima parte di essa (rispetto a tutti i sacerdoti presenti nel mondo), mi sembra errato di parlare di totalità. Con ciò, in questo caso, io credo che così facendo abbiamo sfatato uno dei tanti pregiudizi. Passiamo ad un altro.

CITAZIONE:
"...Io non vado in Chiesa e non mi confesso perché i sacerdoti sono più peccatori di noi!..."

RISPOSTA:
Qui il discorso si potrebbe riallacciare a sopra, e quindi dico solamente che i sacerdoti, per la carica di cui sono investiti, non sono immuni da errori e giudizi da parte di Dio, anzi, tutt'altro, e quindi, essendo uomini, possono sbagliare come tutti. Ma il fatto che noi giudichiamo la Chiesa di Dio (la sua totalità) per via di alcuni errori dei suoi ministri, a me sembra eccessivo. E' vero che alcuni errori da parte dei sacerdoti anche se apparentemente banali possono creare più danni di chiunque altro, ma in forza del discorso fatto sopra, li dovremmo mettere in salvo da qualsiasi pregiudizio terreno. Il fatto poi che noi, ci neghiamo a noi stessi l'unica opportunità di salvezza, pensando di arrecare ai sacerdoti un torto non andando in Chiesa, la dice lunga sul motivo stesso del perché ci avvaliamo di questo pretesto. Forse sarebbe più giusto dire "...Io non vado in Chiesa perché non mi va!..." allora si che avrebbe senso e nessuno obietterebbe. Ma purtroppo questo a volte lo diciamo solamente per coprire il giudizio popolare che potrebbe venire per noi, e siccome teniamo di più a quello che la gente dice di noi, più tosto del giudizio Divino, ci nascondiamo dietro a queste parole. Ma se non fosse per il giudizio popolare e comunque ci avvaliamo di questo pretesto, io credo significhi solamente che la persona che lo dice, si stia illudendo o a posto fiducia a persone o ragionamenti di altri senza lui stesso ragionarci sopra.

CITAZIONE:
"...Perché la Chiesa è così ricca?..." ; "...Perché i ministri nel Vaticano devono vivere nel lusso?..." "...Perché non fanno loro l'elemosina?..."

RISPOSTA:
La Chiesa, in passato, ha vissuto anni di cattive ideologie e male condotte, e per tale quindi, penso sia normale pensare (in riferimento al suo patrimonio) che in molti casi sia stato frutto dell'Ego o eccesso di zelo di molti prelati nei confronti di una Divinità che per quanto riguarda il lusso non sa che farne. E' altresì vero che tutto questo sfarzo, dal mio punto di vista, non trova ragione neanche nelle volontà di Gesù (Vangelo e bibbia). Quindi concordo con voi che in questo la Chiesa pecca, poiché noi, ci immaginiamo la nostra Chiesa come quella che il nostro San Francesco ricostruì, quella Chiesa che Gesù stesso voleva, bella SI, ma dentro ai nostri cuori. Quindi non posso che in questo essere d'accordo con voi dicendo che questo sia un punto a sfavore, e se dovessimo giudicare la Chiesa solamente per questo, allora io credo che SI sarebbe colpevole di tanto lusso. Ma per fortuna, la chiesa non professa questo e non si avvale solamente di questo. Molte altre Chiese vivono con quello che hanno, con la carità dei suoi fedeli, e tutti i loro contributi vanno a finire nelle casse della parrocchia, la quale li mette a frutto rinnovando spazi e luoghi sacri o facendo lei stessa carità o magari per coprire i debiti accumulati, io che mi trovo ad operare nella mia parrocchia come catechista, vedo (ma non solo io, lo possono testimoniare tutti i fedeli) che la mia parrocchia di anno in anno si trasforma, si abbellisce e questo grazie al contributo di tutti. Chiaro che l'abbellimento è lento e graduale, ma fretta non abbiamo per abbellire le nostre chiese, mentre per la carità oggi giorno, ne abbiamo un bisogno estremo. Ecco perché in questi periodi non ho visto molti cambiamenti, ma molta gente che va alla caritas della parrocchia per avere dei vestiti, o del cibo che la nostra comunità dona. Vedete, certamente ha molte colpe la Chiesa, ma certamente ha anche molti pregi, e se noi giudichiamo solamente per i suoi difetti, mi dite come possiamo essere giusti giudici? D'altronde anche per un qualsiasi condannato le sue opere buone se sono state rese alla comunità si tendono conto, perché non farlo per la Chiesa? Anche in virtù di quello che abbiamo espresso nella citazione precedente. Forse perché in noi non c'è un sano spirito cristiano, ma siamo mossi sopratutto da uno spirito vendicativo e maligno dove non si accettano compromessi e non si ha più l'amore nel nostro cuore per poter mettere da parte questo pregiudizio e lavorare magari all'interno della propria parrocchia per cambiare i punti negativi che ci sono mettendosi in discussione e operando all'interno e non facendo demagogia o solamente critiche standone fuori senza spendere un minimo per portare cambiamenti. Così facendo è come quando si va a vedere la partita di calcio e si critica i giocatori. squadra, allenatore e società per gli errori e non si fa nulla per cambiarli... secondo me è troppo facile in questo modo.

CITAZIONE:
 "Non occorre che mi confessi sempre perché non faccio nulla di male!"

RISPOSTA:
Non correte il grande rischio di credervi buoni e al di sopra di ogni giudizio, poiché il Signore tramite le parole di San Paolo ci avverte che il mangiare e bere la sua carne e il suo sangue è si un grandioso dono per tutti noi, ma chi lo fa indegnamente magia e beve la sua condanna (1 Corinzi 11,29). Questo a indicare che Gesù, in ogni Messa, si immola per noi, e quindi di fronte a questo estremo e grandioso gesto, bisogna essere puri. (ci sono solamente alcune eccezioni con cui questa regola viene temporaneamente sospesa, ed è solamente in casi di forza maggiore, cioè solamente se in quel giorno non si è potuti fare la confessione, che comunque per essere ritenuta valida, deve essere fatta nei giorni subito dopo la comunione). Se invece dite di non aver bisogno della confessione perché tanto commettete sempre gli stessi peccati e per voi sarebbe una banale ripetizione; prima di tutto bisogna vedere il motivo per cui si commette sempre gli stessi peccati e ogni volta, con l'aituo del nostro sacerdote, bisogna trovare la strada per correggerci al fine di non commettereli piu', proprio come ci chiede anche Gesu'. A questo punto, non importa quante volte andrete dal sacerdote per confessare il vostro peccato, ma l'importante che voi facciate di tutto per risolverlo, o al limite che almeno ci proviate (lottare contro il nostro peccato che ci è sempre dinnanzi) e che comunque lo confessiate al sacerdote ogni qualvolta si presenta. Solo all'ora saprete veramente che i vostri peccati, saranno realmente rimossi. Attenzione però a non cadere nell'altro errore, cioè quello di fare una confessione superficiale, poiché essa sarà come se non l'aveste mai fatta e al momento della comunione, oltre ai vostri peccati, avrete sulle spalle anche il peccato di aver fatto la comunione indegnamente.

CITAZIONE:
"Ma sarà vero che dopo la morte cìè la vita eterna?"

RISPOSTA:
Gesù, nel Vangelo, molte volte ne parla ai suoi discepoli e a tutti coloro che lo ascoltano. Ne cito alcune.

"...Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna." (Mt. 19,29)

"...perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. (Gv. 3,15-16)

"...Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui". (Gv. 3,36)

"...ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna." (Gv. 4,14)

"...E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete." (Gv. 4,36)

"...In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita." (Gv. 5,24)

"...Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo" (Gv. 6,27)

"...Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno." (Gv. 6,40)

"...Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno." (Gv. 6,54)
 "...Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna." (Gv 12,25)

E molti altri passi vi sono nel antico e nel nuovo testamento ( Bibbia e Vangelo) che attesta la verità della vita eterna dopo la morte terrena. Quindi, vi esorto cari fratelli a leggere, poiché molti dei nostri errori, provengono da una nostra pigrizia nell'ascolto della Parola di Dio. Dobbiamo sapere che questa scelta, cioè quella di non documentarci, potrebbe esserci nociva al momento del bisogno, quando nell'apocalisse si parla dei falsi profeti e dei falsi messia, poiché essi, possiamo esserne certi, verranno, e quando verrano, se noi non sappiamo documentarci, sapranno sviarci e manipolare il nostro giudizio. Molte cose brutte vi sono scritte nell'apocalisse e anche il modo per poterle affrontare e per rimanere saldi nella nostra fede e così facendo, poter godere finalmente, dopo numerose fatiche, il nostro posto che Dio ci ha preparato con tanto amore accanto a Lui.

CITAZIONE:
"Le pene e le sofferenze sono tante, che campo a fare?; Quasi, quasi mi ammazzo, così la faccio finita per sempre e non ci penso più!; Mi voglio ammazzare così finisco di soffrire!" "Io sono favorevole all'eutanasia! perché una persona deve soffrire in questo modo?"

RISPOSTA:
Rispondo riportando degli articoli tratti dal Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica.

 466. Perché la vita umana va rispettata? (2258-2262; 2318-2320)
Perché è sacra. Fin dal suo inizio essa comporta l'azione creatrice di Dio e rimane per sempre in una relazione speciale con il Creatore, suo unico fine. A nessuno è lecito distruggere direttamente un essere umano innocente, essendo ciò gravemente contrario alla dignità della persona e alla santità del Creatore. «Non far morire l'innocente e il giusto» (Es 23,7).
Art.470 Che cosa proibisce il quinto Comandamento? (2268-2283; 2321-2326)

Il quinto Comandamento proibisce come gravemente contrari alla legge morale:
- l'omicidio diretto e volontario, e la cooperazione ad esso;
- l'aborto diretto, voluto come fine o come mezzo, nonché la cooperazione ad esso, pena la scomunica, perché l'essere umano, fin dal suo concepimento, va rispettato e protetto in modo assoluto nella sua integrità;
- l'eutanasia diretta, che consiste nel mettere fine, con un atto o l'omissione di un'azione dovuta, alla vita di persone handicappate, ammalate o prossime alla morte;
- il suicidio e la cooperazione volontaria ad esso, in quanto è un'offesa grave al giusto amore di Dio, di sé e del prossimo: quanto alla responsabilità, essa può essere aggravata in ragione dello scandalo o attenuata da particolari disturbi psichici o da gravi timori.
478. Quale cura si deve avere per i moribondi? (2299)
I moribondi hanno diritto a vivere con dignità gli ultimi momenti della  loro vita terrena, soprattutto con il sostegno della preghiera e dei Sacramenti che preparano all'incontro con il Dio vivente.

Per quanto riguarda il suicidio, ho altri contributi tratti da persone che testimoniano e confermano essenzialmente ciò che abbiamo detto sopra.
(estratto di una delle testimonianze di Gloria Polo DALL’ILLUSIONE ALLA VERITA’ Testimonianza dal vivo di Gloria Polo,medico dentista, in una chiesa di Caracas, Venezuela,il giorno 5 maggio 2005.)

...Mentre gridavo, cominciai a sentir piangere migliaia e migliaia di persone,
giovani... Sì, soprattutto giovani, con tanta, tanta sofferenza! Percepii che lì, in
quel luogo terribile, in quel pantano d’odio e di sofferenza, stridevano i denti, con
urla e lamenti che mi riempivano di compassione e che mai più potrò
dimenticare... (Sono già passati 10 anni, ma ancora piango e soffro, quando
ricordo la sofferenza di tutte quelle persone)... Dicevo, compresi che lì si
trovavano tutte quelle persone che, in un attimo di disperazione, si erano
suicidate... Adesso stavano in quei tormenti, con quegli esseri orribili vicino a
loro, circondate da demoni che le tormentavano. Ma il più crudele di questi
tormenti era l’assenza di Dio, perché là non si sente Dio. Compresi che, coloro che
in un momento di disperazione si erano tolti la vita, dovevano rimanere lì, fra quei
tormenti, fino a che sulla terra non fossero trascorsi tutti gli anni che avrebbero
avuto ancora da vivere: perché tutti quelli che si suicidano, escono dall’Ordine
Divino. Quelle povere persone, soprattutto tanti giovani, tanti, tanti... Piangono 
e soffrono molto... Se l’uomo sapesse la sofferenza che lo aspetta, mai nessuno
prenderebbe la decisione di togliersi la vita!
Sapete qual è il maggior tormento, là?
E’ vedere come i propri genitori, o i familiari, che sono vivi, stanno piangendo e
soffrendo con tremendi sensi di colpa: se io l’avessi castigato, o se non l’avessi
castigato, se io gli avessi detto, o non glielo avessi detto, se avessi fatto questo o
quello... Alla fine, questi rimorsi così terribili, un vero inferno per quelli che li
amano e restano in questa vita, sono ciò che più li fa soffrire. E’ il tormento
maggiore per loro, ed è qui che i demoni infieriscono, mostrando queste scene:
“Guarda come piange tua madre, guarda come soffre, guarda come soffre tuo
padre, guarda come sono disperati, come sono angosciati, come s’incolpano e
discutono, accusandosi a vicenda, guarda tutta la sofferenza che hai procurato loro.
Guarda come si ribellano contro Dio. Guarda la tua famiglia... Tutto questo per
colpa tua!”
 
( Estratto dal diario diVeronica Giuliani)

L'INFERNO E SANTA VERONICA GIULIANI

Il 27 gennaio 1716, Maria, comparendo a S. Veronica, chiamò i due angeli che la servivano da custodi e loro ordinò di condurla in spirito all'inferno; ella la benedì e le disse: « Figlia mia, non temere, io sarò con te e t'aiuterò ». Ad un tratto, racconta la Santa, mi trovai in un luogo oscuro, profondo e fetente, udii mugghii di tori, ragli d'asino, ruggiti di leone, sibili di serpenti, ogni sorta di voci confuse e spaventose e grandi rombi di tuono che riempivano di terrore. Vidi lampi e fumo molto denso. Scorsi una gran montagna tutta coperta di serpenti, di vipere e di basilischi fra loro attorcigliati in numero incalcolabile. Udendo uscire di sotto a loro delle maledizioni e voci orrende, chiesi a' miei angeli che voci fossero quelle, ed essi mi risposero che lì si trovavano molte anime nei tormenti. Infatti quella gran montagna ad un tratto s'aprì ed io la vidi tutta ripiena d'anime e di demonii. Quelle anime erano tutte avvinghiate insieme, per modo che formavano una sola massa; i demonii le tenevano così legate a se stessi con catene di fuoco; ogni anima aveva parecchi demonii attorno a sè. Di là fui trasportata ad un'altra montagna ove si trovavano dei tori e dei cavalli furiosi che mordevano come cani arrabbiati. Loro usciva fuoco dagli occhi, dalla bocca e dal naso, i loro denti parevano lance acutissime e spade taglienti, che riducevano in frantumi in un istante tutto ciò che afferravano. Compresi che mordevano e divoravano anime. Vidi altre montagne ove si praticavano dei tormenti più crudeli, ma mi è impossibile descriverli. Al centro di tal soggiorno infernale si erge un trono altissimo; in mezzo a quel trono vi è un seggio formato dei demonii che sono i capi e i principi. Là siede Lucifero, spaventoso, orribile. O Dio che figura orrenda; sorpassa in orrore tutti gli altri demonii. Sembra avere una testa formata di cento teste e piena di lance, a capo di ciascuna delle quali vi è come un occhio che proietta frecce infiammate che infiammano tutto l'inferno. Benchè il numero dei demonii e dei dannati sia incalcolabile, tutti veggono quella testa orribile e ricevono tormenti sopra tormenti da quello stesso Lucifero. Esso li vede tutti e tutti lo vedono. Qui i miei angeli mi fecero comprendere che, come in cielo la vista di Dio rende beati tutti gli eletti, così nell'inferno l'orribile figura di Lucifero, orrendo mostro infernale, è un tormento per tutti i dannati. La loro maggior pena è l'aver perduto Iddio. Questa pena Lucifero la sente per il primo, e tutti vi partecipano. Egli bestemmia, e tutti bestemmiano; maledice e tutti maledicono; soffre ed è torturato, e tutti soffrono e sono torturati.

In quel momento i miei angeli mi fecero osservare il cuscino ch'era sul seggio di Lucifero e su cui stava seduto; era l'anima di Giuda. Sotto i piedi di Lucifero vi era un cuscino molto grande, tutto lacero e coperto di segni; mi si fece capire ch'erano anime di religiosi. Allora il trono fu aperto e, in mezzo ai demonii che stavano sotto il seggio, vidi un gran numero d'anime. Chi sono queste? domandai a' miei angeli; ed essi mi risposero ch'erano dei prelati, dei dignitari della Chiesa, dei superiori d'anime consacrate a Dio.

Io credo che se non fossi stata accompagnata da' miei angeli ed anche, come penso, invisibilmente fortificata dalla mia buona Madre, io sarei morta di spavento. Tutto ciò ch'io ne dico non è nulla e tutto ciò che udii dire dai predicatori non è nulla in paragone di quello ch'io vidi (Diario, alle date indicate).

Questi sono solamente alcuni dei luoghi comuni che solitamente incide sulle nostre scelte, e a volte, ci lasciamo convincere dalle persone perché vediamo che molti ragionano così, ma Dio non usa questi ragionamenti, e per capire veramente cosa Dio aveva in mente per noi, bisognerebbe mettere in pratica tutto il Vangelo. E se non fossimo soli a metterlo in pratica? E se tutto il mondo lo utilizzasse come modello 
di vita? Ecco che il paradiso in terra non sarà solamente utopia, ma una splendida realtà!

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